martedì 20 settembre 2011

colloquio

Eccomi, dopo due settimane a Philadelphia sostengo il mio primo colloquio per insegnare italiano agli stranieri.
Ovviamente, qui senza permesso di lavoro non si può fare nulla e visto che la pratica ci metterà un po' ad essere accettata ho deciso che non posso e non voglio ammuffire da sola nel mio appartamento mentre mio marito è al lavoro. Quindi, scartabellando (si potrà dire) un po' su internet trovo questo magnifico istituto  e decido di mandare una mail con tutto il mio curriculum. Risultato? Il responsabile mi vuole vedere e cosi nasce una collaborazione. Non potendomi assumere il primo periodo non lavorero, ma seguiro solo i corsi coome volontaria, per prendere dimestichezza con gli alunni e le metodologie utilizzate cosi, quando arriverà tutta la documentazione sarò pronta per tenere il mio corso.
 E' bello sapere di poter avere certe opportunita partendo dalla mia formazione, la cosa triste è non poterle avere a casa proprio ma doverle andare a cercare in un altro stato. Quanti immigrati avrebbero bisogno di un corso di italiano per potersi integrare meglio nel nostro paese? A quanti comuni vengono dati i finanziamenti per muoversi in questo senso? Pochi, e con questa manovra in azione probabilmente i pochi che esistevano saranno stati anche eliminati.
Stiamo andando alla deriva e non ce ne accorgiamo, se amassimo il nostro paese quanto lo ammirano, lo sognano, lo invidiano gli stranieri forse riusciremmo a trovare delle soluzioni piu facilmente e ci renderemmo conto che con questa situzione non si puo andare avanti molto.

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